La passione che ti trattiene lì, che non ti fa andare via. Sette anni su Ogigia per Ulisse, mesi di lavoro per Filippo e Giacomo, rapiti nel box di casa dalla loro ninfa Calipso. Lei era una Ducati Monster 600 del 1998 piuttosto malconcia e loro due giovani fratelli milanesi che, piano piano, stanno trasformando l’amore per i motori in un lavoro.

FTG Moto, piccoli artigiani crescono

Il primo passo della loro FTG Moto fu la Primigenia, special realizzata ancora negli anni da studenti insieme all’amico Diego di Motor DOC su base BMW R45. Poi venne la più ardita Minerva, Honda CBR 600 F anni 90 fatta cafe racer, dopo ancora l’Octavia, Harley-Davidson XR 1200 inconfondibile per i continui richiami a forme ottagonali. Una creazione dopo l’altra, Filippo e Giacomo affinano il loro stile e si convincono di una cosa: aprire un catalogo, comprare pezzi e montarli lo possono fare tutti; disegnare e realizzare in officina pezzi unici per una moto è un altro conto.

Calipso, il capolavoro

Prendi una moto reduce da un giro completo della Sicilia e rimettila al mondo. Primo problema, il motore fortemente intaccato dall’acido batteria, tanto che è stato necessario rifarlo completamente, poi sabbiato e verniciato in nero micaceo con dettagli in alluminio spazzolato. All’aspirazione sono stati montati due filtri a cono, mentre lo scarico è stato fatto artigianalmente con formula due in uno in due. Il primo pezzo dei collettori è un adattamento dell’originale, mentre il secondo pezzo è stato realizzato ex novo per potervi montare due terminali GPR DeepTone sottocoda.

Per montare la forcella, di provenienza Monster S2R, è stato necessario riprogettare completamente il telaietto posteriore per poter sfruttare il nuovo sistema di rinvio del monoammortizzatore, che sulla moto originale era invece ad archetto.
Al telaio è stato adattato il serbatoio di una BMW R65, che ora può contenere 16 litri di carburante, mentre la base della sella è stata realizzata in vetroresina.

Le pedane e i comandi cambio e freno sono stati realizzati da zero partendo da un tondino d’alluminio che è stato zigrinato e poi fresato in sezioni ottagonali, così come per i fanali anteriori. Anche il bullone che fissa la pedana alla forcella è stato realizzato artigianalmente, in acciaio, con la testa ottagonale. Per strumentazione e pulsantiere, firmate Motogadget, è infine stato realizzato un supporto attraverso sinterizzazione di nylon, che contiene anche tre led.

Forse le manca qualche cavallo in più, ma il risultato è una moto elegante che sa mordere con quella finitura grezza, quelle “spalle incassate” e quei semimanubri che le danno una certa dose di cattiveria. Una Calipso che ammalia per davvero.

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