Ducati Multistrada V4, evoluzione della specie

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Ecco la Multistrada V4, con un cuore generoso come non mai, un fisico compatto e leggero, un’accresciuta versatilità e tanta tecnologia, con il cruise adactive control derivato dal mondo delle auto

Articolo di Alfredo Verdicchio

Dopo aver svelato tutti i segreti del quattro cilindri a V da 170 CV e 125 Nm di coppia (che abbandona la distribuzione Desmodromica a favore di una misto catena-ingranaggi), la Casa di Borgo Panigale toglie i veli ad una delle moto più attese dal mercato e, probabilmente, la “Rossa” più importante del 2021, la Multistrada V4.

Il vestito cambia tutto senza però perdere quel family feeling con i modelli precedenti, una mossa intelligente per mantenere una continuity e per non rischiare di stravolgere troppo un progetto che piace parecchio. C’è il becco, ci sono i fari accigliati (con sistema DRL di serie e con funzione cornering sulla versione S), c’è la carenona che cela un serbatoio da 22 lt e che sfoggia innovative branchie laterali per l’estrazione dell’aria calda. E non manca la coda dal taglio sportivo, sorretta da un telaietto separabile tutto nuovo che fa il paio con l’inedito telaio monoscocca in alluminio. Le selle sono sempre separate tra loro, con quella del passeggero ora più rettangolare e ampia nella zona posteriore e quella del pilota regolabile su due posizioni, 840 e 860 mm. Nel caso ce ne fosse il bisogno, sono disponibili anche le versioni da 810 mm e da 875 mm.

Da quel che racconta Ducati, la compattezza verticale del V4 Granturismo (è così che si chiama il motore) permette non solo un buon accentramento delle masse, ma anche di rendere la Multistrada V4 ancora più adatta all’uso su sterrato, grazie alla maggiore luce a terra: 220 mm buoni buoni per correre su terra e saltare ostacoli, sfruttando la lunga corsa delle sospensioni (Marzocchi con regolazioni meccaniche sulla versione standard; Skyhook semiattive, di serie sulla versione S) e il riding mode Enduro. A cui si affiancano le altre tre “modalità di guida” prettamente stradali, ossia la Sport, la Turismo e la Urban.

A proposito di elettronica, qui il pacchetto di sistemi d’aiuto alla guida sono il top. Si passa dall’ABS Bosch Cornering al controllo di trazione e all’antimpennata presenti sulla Multistrada V4 “base”, per poi vedere sulla versione S anche il cambio elettroassistito Up&Down, l’aiuto nelle partenze in salita, l’app Ducati Connect con cui collegare via bluetooth lo smartphone all’inedito schermo da 6,5” e, udite udite, il Cruise Control Adattivo e il Blind Spot Detection. Questi ultimi due sfruttano la tecnologia radar, il primo per gestisce autonomamente la distanza dal veicolo di fronte, il secondo per indicare, tramite luce sugli specchietti, la presenza di veicoli nel cosiddetto “angolo cieco di visuale” o il sopraggiungere di mezzi ad alta velocità. 

Insomma, La Multistrada V4 promette di mantenere il suo innato spirito sportivo, allargando ancora di più il suo raggio d’azione verso una sempre maggiore versatilità d’utilizzo, soprattutto strizzando l’occhio a chi di stare in sella non si stanca mai. 

Quanto costa? Di questo non si sa ancora nulla, ma guardando il prezzo delle Multi 1260 in commercio, probabilmente staremo intorno ai 20mila euro per la versione standard. Potremmo quasi quasi lanciare il totoscommesse per vedere chi si avvicina di più. Non ci resta che attendere.

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