Elon Musk e la storia (sfortunata) della sua McLaren F1

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COSA CI FA ELON MUSK SU UNA SUPERCAR A MOTORE TERMICO, ANZI, LA SUPERCAR A MOTORE TERMICO PIÙ VELOCE DEL MONDO? È IL 1999 E A 28 ANNI IL VULCANICO IMPRENDITORE SUDAFRICANO HA GIÀ INIZIATO LA SUA SCALATA VERSO IL SUCCESSO. E NESSUNO, NEANCHE IL FONDATORE DI TESLA, PUÒ RESISTERE AL FASCINO DI UN V12 ASPIRATO. MA NON È UNA STORIA A LIETO FINE

Di Redazione

Altroché ricariche veloci, altroché pacchi batterie… quello è un V12. Un V12 aspirato da quasi 630 cavalli, per la precisione. Un motore che di verde ha solo la benzina che consuma, per altro con una certa avidità, per spingere quel missile grigio sul filo dei 390 all’ora. Ma, soprattutto, quello è Elon Musk, un giovane Elon Musk, che a 28 anni ha già accumulato abbastanza soldi per acquistare non una supercar qualsiasi, ma una McLaren F1. La hypercar più veloce del Mondo.

CORREVA L’ANNO – È il 1999, esattamente ventidue anni fa. Musk, già involato verso quella scalata che lo avrebbe portato a cavalcare il successo di colossi come Paypal, Tesla e SpaceX, non è immune al fascino delle macchine veloci e rumorose. Qualche anno più tardi li avrebbe ripudiati, quei puzzolenti e chiassosi mangia-idrocarburi, ma per il momento i sei litri del BMW S70/2 non sembrano costituire un problema. Anzi. Elon ha appena venduto un’azienda ricavandoci 400 milioni di dollari, e per festeggiare si è comprato una delle vetture più raffinate sulla piazza. Il non plus ultra della tecnologia di Woking, che proprio quell’anno vince il Titolo Piloti in Formula 1 con il finlandese Mika Hakkinen. Tutto è documentato da un servizio della CNN, che mostra un Musk raggiante per il suo nuovo gioiellino a quattro ruote.

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GIOIELLO A 12 CILINDRI – Al mondo ce ne sono altre 63, per lo meno in versione stradale. Progettata da un compatriota, il genio Gordon Murray, la F1 è quanto di meglio si possa desiderare. Una macchina da 1.100 chilogrammi in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in meno di tre secondi e mezzo, ma soprattutto capace di raggiungere i 386 km/h, una velocità massima che nessun’altra auto allora è in grado di eguagliare e che ne fa, tutt’oggi, l’auto aspirata più veloce del Mondo. È davvero una Formula 1 stradale, con la sua scocca autoportante in fibra di carbonio e il suo posto di guida in posizione centrale, affiancato da altri due strapuntini per i passeggeri.

Gordon Murray con il suo ultimo capolavoro, l’assurda (e straordinariamente fuori dal tempo) T.50

IL (NON) LIETO FINE – E quel giorno, quel maledetto giorno di qualche mese dopo, su uno di quegli strapuntini c’è seduto Peter Thiel, amico e co-fondatore di PayPal. Sono gli anni Novanta, i controlli elettronici sono ancora di là da venire e gli oltre 600 cavalli fanno il resto: basta un’accelerata fuori posto e il danno è fatto. È proprio quello che succede, con la Mecca schiantata contro un muretto ma i due occupanti fortunatamente incolumi, dopo il botto a 130 all’ora. Tutto sommato, poteva andare peggio: l’importante è che Elon e Peter non siano fatti niente. E che Gordon Murray non abbia smesso di credere nei V12 aspirati. Con buona pace di Musk, che nel frattempo ha scelto un’altra strada.

Il relitto della McLaren di Elon Musk, dopo l’incidente del 2000.

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