GTO Moderna, quando il revival è uno spettacolo

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Gto Engineering è un’azienda specializzata nel riproporre, reinterpretati, i capolavori del Cavallino. In questi sketch la Moderna, ispirata alla 250 GT SWB e spinta da un V12

DI CARLO MANDELLI

Doveva per forza di cose chiamarsi Moderna, la reinterpretazione in chiave high tech della storica Ferrari 250 GT SWB, quella prodotta dal 1959 e che ora è entrata nel mirino degli specialisti britannici di GTO Engineering che ne vogliono una serie limitatissima e con un cuore racing. 

Pochi i dettagli, che però già fanno scaldare il cuore agli appassionati della storia di Maranello. L’azienda inglese ha anticipato che si tratterà di un’auto sportiva dal peso inferiore ai mille chilogrammi e un potente motore V12, avrà sospensioni indipendenti e ruote di grande diametro. Ci sarà spazio per due persone a bordo con il minimo di bagaglio appresso. 

La novità sta nel fatto che per la realizzazione della Moderna verranno utilizzati materiali e tecniche tali da mantenere alcune delle caratteristiche speciali delle auto sportive degli Anni ’60, alle quali però affiancare diavolerie ingegneristiche di derivazione racing e tanta fibra di carbonio. Il risultato sarà un’auto elegante e preziosa da ammirare e cattiva corsaiola quando si pesta sull’acceleratore.

La GTO Engeneering, da Reading nel Berkshire e con una seconda sede in California, non è nuova al modo del cavallino rampante.  Specializzati nel restauro e nella ricostruzione delle Ferrari più rare e costose, e si erano già cimentati con una replica Ferrari basata sul telaio di una meno preziosa Ferrari 330 o 365. Una vettura da 1 milione di dollari e spicci. 

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