Moto Morini Scrambler 1200, “monstre” analogico

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Zero mappature, no traction control né acceleratore ride by wire. La Super Scrambler 1200 è il canto del cigno della meccanica pura secondo Moto Morini

Articolo di Alfredo Verdicchio

Semplice, esteticamente ricercata quanto basta da non risultare barocca nei suoi richiami al passato e così efficace tra le curve da lasciarti a bocca aperta. Questa è la Super Scrambler 1200, ultima discendente di un’epoca in cui le moto erano figlie di una combinazione di pochi elementi essenziali: telaio, sospensioni, motore. Zero aiuti elettronici a tenerti in piedi quando dovresti essere a pelle di leone sull’asfalto, nessun ride by wire a toglierti il gusto di gestire l’apertura dei corpi farfallati, né alcuna mappa motore a chiudere il rubinetto dei CV quando vuoi usare il gas da ignorante. Insomma, niente elettronica se non l’iniezione che pensa ad abbeverare i grossi corpi farfallati da 54 mm e l’ABS obbligatorio per legge disinseribile per chi volesse correre sugli sterrati.

Con la Super Scrambler il rapporto è diretto, solo tu e il tuo polso destro a gestire tanta buona meccanica, affiancati da una ciclistica così a punto da non crederci. Grazie anche a quote ciclistiche azzeccate e un peso non solo contenuto (202 kg in ordine di marcia) ma soprattutto piazzato in basso, che la rende una moto sorprendentemente facile da gestire nelle manovre. Insomma, un collage riuscito e per pochi, non tanto per il prezzo (15.300 euro, salato ma in linea con la concorrenza, BMW R nineT su tutte) quanto per il numero di pezzi che ne verranno prodotti: giusto un centinaio, assemblati a mano negli stabilimenti di Trivolzio per gli appassionati del marchio e per quei motociclisti, brizzolati o meno, che ancora oggi apprezzano una guida diretta, senza filtri.

Da vera scrambler, questa Morini è l’essenzialità fatta moto e quel poco che si porta addosso è realizzato con grande cura, anche se alcune scelte non ci convincono fino in fondo. La strumentazione digitale ha la grafica troppo piccola e in controluce tutto svanisce. Le cromature lucide sulle tabelle portanumero e ai lati del radiatore, invece, fanno tanto anni Ottanta. E per ultimo il serbatoio, che avremmo preferito di un nero opaco e non lucido, che tende a segnarsi in fretta e a riflettere i raggi del sole. C’è comunque in preparazione un bel Silver con tanto di tricolore visto ad EICMA 2019, decisamente molto più accattivante. 

Caratteristiche

In compenso le linee sono riuscite, le finiture di buon livello e la componentistica di qualità. Ma la Super Scrambler 1200 non è una moto da scoprire solo con gli occhi, lei va soprattutto vissuta. Le bastano pochi metri per conquistarti. La distribuzione dei pesi è ben studiata, la seduta accetta piloti che vanno dai 175 cm ai 185. I fianchi del serbatoio stretti e sagomati ospitano comodamente le gambe e si tocca facilmente a terra con entrambi i piedi. Il manubrio rialzato e largo è a portata di braccia, e offre una buona leva nella guida su strada, meno per gli sterrati dove una volta in piedi risulta basso. 

Il motore è un concentrato di dolcezza ai bassi regimi e muscolare potenza ai medi e agli alti. Basta accarezzare il comando del gas e il twin risponde pronto e brillante con una fluidità disarmante. Roba che altri bicilindrici (ma anche tricilindrici) nostrani si sognano. Giusto nell’attacco il bicilindrico fa sentire la sua irruenza, ma poi solo tanti muscoli erogati con emozionante progressività. Quando si passeggia con un filo di gas non perde tempo a scalciare né a vibrare: giusto tra i 1700 e i 2500 giri c’è qualche lieve sussulto, ma poi i due grossi pistoni si regolarizzano, ti prendono per mano per accompagnarti in quella che può essere una piacevole passeggiata o una sparata tra le curve dell’Oltrepò pavese.

È qui che si è tenuta la prova della Super Scrambler, sulle strade di collaudo delle Moto Morini, tra saliscendi morbidi, asfalti dal buon grip ma forati come un gruviera svizzera, dove ne abbiamo apprezzato la precisione di guida e soprattutto l’agilità. Questa Morini si infila in curva con una facilità che non le attribuiresti, svelta sì, ma soprattutto progressiva e confidente sull’avantreno, grazie anche alla presenza delle Pirelli Scorpion Rally STR, un pneumatico da vera off-road (si sentono i tasselli flettere leggermente in ingresso di curva), ma con un grip (e un feedback) esagerato anche su asfalto. Una confidenza con l’avantreno frutto dell’ottimo funzionamento della forcella, realizzata ad hoc da Mupo. La taratura di base è morbida e la scorrevolezza ottima, il che permette di passare indenni su ogni imperfezione delle strade pavesi, faticando invece a gestire l’attacco aggressivo dell’impianto frenante. Nulla che non si possa correggere agendo sui registri idraulici della forcella, così raffinata da farsi bastare due click per cambiare faccia, diventare più solida in affondo e meno rapida nello estendersi.

A un motore e una ciclistica da dieci si affianca una frenata da otto, potente e modulabile ma abbinata ad un ABS fin troppo preventivo. L’idea degli pneumatici tassellati è buona, piace sia esteticamente sia nella guida, ma se vi piace la guida sportiva meglio optare per una gomma stradale e performante. Perché la Super Scrambler 1200 è una naked sportiva, bella da godersi appieno, sfruttando quel gran motore che si ritrova e la ciclistica davvero efficace. Una combinazione perfetta per una moto che fa della sostanza il suo punto di forza.

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