Zoomer Tokyo Edition: Feel like a dragster

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Uno scooter dragster? Se puoi immaginarlo, puoi farlo

di Nicodemo Felleti

Chiavari, fine settembre. Giornate uggiose si alternano ad ultimi soli estivi, le temperature si sono abbassate di una decina di gradi sulla scala al mercurio, ma qui le due ruote non si abbandonano mai, pioggia che scenda o tramontana che tiri, le auto rimangono in garage.Sui sali e scendi delle strette strade liguri le due ruote la fanno da padrone e visto che bisogna spostarsi agevolmente, perché non farlo anche con stile? Qui comincia la storia di Davide Sommacampagna, classe 1993, appassionato sfrenato di moto e scooter e (co)titolare di una concessionaria Honda.

Progetti originali che piacciono

Sin da giovane capisce cosa fare da grande, lavorare con le moto e sulle moto, con l’obiettivo di realizzare qualcosa di esclusivo ed unico. Progetti che poi non sempre escono col buco, ma che quando accade riescono addirittura ad attirare l’attenzione di Honda Italia, che per due volte negli ultimi quattro anni gli regala un angolo sulle proprie pedane dove esporre le proprie opere al pubblico di EICMA. Lo fa con una moderna Africa Twin 1000 dal look Anni 80 e colorazioni Rothmans dedicata alle NXR dakariane; e accade nuovamente nel 2019 con un Honda Super Cub, per l’occasione rivisto in chiave flat-track: pneumatici tassellati, cerchi in lega, colorazione HRC e pulsantiere da corsa. 

Japan style

Quest’anno EICMA è saltato per via della pandemia, la stessa che ci ha costretti in casa per due mesi. Tempo ed energie che Davide ha pensato bene di incanalare in un nuovo progetto creativo, con protagonista uno scooter. Honda, ovviamente. La scelta è caduta sulle forme minimaliste del NPS 50, da noi meglio conosciuto come Zoomer. Uno scooter che per il suo design leggero e allo stesso tempo neo-rétro ha avuto più successo tra i customizzatori che tra i motociclisti: ha un motore che non arriva ai 50 km/h nemmeno in discesa, pneumatici fat che hanno quel sapore tipico delle spiagge californiane anni settanta, tanto metallo e zero plastiche. Insomma, il soggetto perfetto su cui lavorare.

Davide ha le idee ben chiare su quello che vuole ottenere, così come sa già come chiamare la sua creatura, Zoomer Tokyo Edition perché ad ispirare la trasformazione sono senza dubbio le customizzazioni giapponesi. Il lavoro prende il via dall’ossatura: via i tubi di acciaio che reggono la sella (in pelle trapuntata) al posto dei quali viene montato un kit per abbassare la seduta, appoggiata a sua volta su di un inedito piano in alluminio. Spariscono le plastiche dal pianale, il telaio resta nudo, mentre come poggiapiedi viene montata una solida barra trasversale. è sempre una barra, minimalista, larga e dritta come una lancia, a fare da manubrio.

Sotto il pianale il cavalletto si accorcia, l’interasse invece si allunga, mentre al posteriore spunta una ruota con canale maggiorato: il retrotreno guadagna superficie d’appoggio sul dritto e un impatto scenico da dragster per l’effetto spanciato del pneumatico. Ad enfatizzare lo stile delle moto da sparo sul quarto di miglio, Davide inserisce al posteriore anche una sospensione pneumatica AirRide con relativo compressore per alzare o abbassare il retrotreno a proprio piacimento.

Le modifiche non finiscono qui. Al posto dei gruppi ottici originali spuntano sotto la sella e sulla piastra di sterzo (lasciata in vista dopo aver tolto il parafango) due barre a led. La bulloneria del motore e del telaio è realizzata artigianalmente da un tornitore su specifiche richieste. Nessuna variazione invece apportata al propulsore, che non sarà veloce ma almeno è affidabile come solo Honda sa farli e non ha per nulla il vizietto del bere. La trasmissione guadagna un carter ricavato dal pieno aperto che lascia in bella vista il kit variatore, frizione e cinghia della Polini, mentre il filtro dell’aria è di quelli sportivi a forma conica. Sportivo è anche l’impianto di scarico made in Japan, con il suo terminale che spara verso il cielo. Se da una parte queste soluzioni non portano certo a uno stravolgimento prestazionale del monocilindrico giapponese, che guadagna giusto un pizzico di brio in più alla voce spunto, dall’altra l’insieme regala un impatto scenico di grande effetto. Lo Zoomer Tokyo Edition è una vera macchina attira sguardi.

Quello che spinge Davide ed i suoi collaboratori a realizzare ogni anno nuovi progetti, nuove sfide e nuove opere d’arte è la passione, quella sana che a volte dà e a volte toglie.

Non ci nasconde che sta già pensando al nuovo traguardo da raggiungere, un nuovo progetto cui dare vita. E sappiamo che non ci sarà niente lasciato al caso. “Se lo puoi immaginare, puoi farlo”  è la sua filosofia (ed anche il motto di Walt Disney, ndr).

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