Un nuovo inizio in America, situazioni rocambolesche nel mondo. Da questioni enormi come la salute ad altre piccole (ma per noi fondamentali) come la MotoGP, sarà un anno di incognite

Di Marco Masetti

Vi ricordate l’ultima volta che ci siano incontrati? Era un anno fa, Natale era nell’aria e ci si faceva gli auguri.
Poche settimane, ma sembra sia passata una vita. E di cose ne sono successe tante, buona parte delle quali sarebbe anche bello non aver visto, ma è la vita, dicono.

Iniziamo con i fatti salienti, uno su tutti: l’Impero Occidentale ha un nuovo imperatore. Insomma, si è insediato il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. A naso verrebbe da dire: e a noi checcefrega? Certo, nella visione italocentrica che ci viene spacciata senza pietà da decenni, in quella realtà virtuale fatta di Barbarelle Regine della TV, di VIP che già a Lugano non conosce nessuno e di sedicenti “grandi statisti”, l’arrivo di Joe Biden, quarantaseiesimo presidente USA, ha un peso relativo. Troppo lontana l’America, poi da quelle parti si mangia male e nessuno li capisce quando parlano imitando Paperino. Giusto, ma quella è l’economia numero uno del Mondo, in perenne confronto più o meno armato con il resto dell’umanità. Libertà e democrazia, ma guai ad allargarsi troppo.

Anche gli Stati Uniti hanno un nuovo Presidente. E volenti o nolenti la cosa interessa tutti noi… o almeno dovrebbe.

Per capirci, mentre per noi il festival di Sanremo è un avvenimento importante, Biden e i suoi devono contenere l’espansione della Cina che ha deciso di diventare entro pochi lustri la padrona della tecnologia (e dei mercati). Devono anche buttare un occhio all’Europa, la madre di tutto, alle prese con mille problemi e criticità, ma pur sempre il posto dove socialmente si è più avanti. Poi c’è il resto del mondo, l’Africa ad esempio. Un Risiko a grandezza naturale dove in gioco c’è la redditività di miliardi di dollari e le vite di miliardi di persone. Mi consola l’idea che ho ancora voglia di vedere come andrà a finire questo mondo. Buon segno: sono ancora curioso e spero che lo siate anche voi.

“E ora che succede?”. In certi momenti storici viene spontaneo chiederselo, e questo è uno di quelli

“Curiosità è anticamera di sbirritudine” ammoniva Totò Riina, una delle persone più spietate e crudeli nate in Italia negli ultimi cento anni. E allora vediamo di essere curiosi. Guardiamo, cerchiamo di capire, confrontiamo e smettiamola di dare giudizi senza conoscere, senza capire, magari prima che le cose succedano.
Personalmente non ho la minima idea di cosa succederà da qui a pochi mesi. Ho delle idee, ma sono curioso di vedere dove andremo a finire. E non parlo solo delle cose “serie”, dei grandi temi. Mi interessa vedere come sarà il Mondiale della MotoGP, spero di poter partecipare a qualche manifestazione interessante con i miei adorati ferri vecchi. Tutto qui, curioso come una scimmia di quella cosa che si chiama futuro di nome e vita di cognome.

Per il 2021 la speranza è quella di ritornare a giocare, ognuno con i suoi ferri. Foto: Manuele Cecconi

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