FORUMAutoMotive 2018: dibattito costruttivo per il futuro

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Sono emersi dati interessanti oggi al FORUMAutoMotive di Milano, nucleo centrale di dibattiti sui temi della mobilità a motore. Il 61 per cento degli automobilisti italiani dichiara di aver evitato o rinviato l’acquisto di un nuovo veicolo grazie all’utilizzo di servizi di smart mobility e dati simili si osservano anche in altri Paesi. Se solo si pensa a quanto velocemente si siano diffusi i servizi di car o bike sharing negli ultimi anni, sono numeri che fanno girare la testa. Forse inizialmente visto solo come un fenomeno temporaneo, ora è si è tramutato in una realtà quotidiana. Chiunque abbia uno smartphone è un potenziale utilizzatore e, secondo molti studi, i servizi sharing sarebbero in costante espansione in tutto il mondo. L’Italia, in questo, pare essere la prima della classe. Sarà forse la grande passione degli italiani per i telefonini ma, dati alla mano, siamo i più fidelizzati al car sharing. In Europa e nel mondo la situazione non è molto diversa, seppur per piccoli particolari dovuti alle abitudini di trasporto nazionali, ma tutto questo ha comportato un aumento degli investimenti che le case automobilistiche indirizzano verso nuovi sistemi di mobilità condivisa. La mobilità condivisa sembra esser riuscita a trasformare il modo in cui le persone utilizzano i veicoli, cominciando a preferire la disponibilità di un’auto alla sua proprietà perché questo implica un investimento significativo, per rimanere con un’auto poi inutilizzata per la maggior parte del giorno. Altra novità prevista per il 2018 da tutti gli addetti ai lavori sarà il boom del Ride Sharing. Le due ruote, o in alcuni casi tre ruote, saranno viste dagli utenti come più funzionali soprattutto in ambienti cittadini con problemi di viabilità. Ebbene sì, sembra ormai di vivere nel futuro, ma questi sono i dati emersi dalla presentazione di Giacomo Mori, managing director di AlixPartners.

«Lo studio di AlixPartners lancia un messaggio chiaro: il modo di muoversi sta cambiando alla velocità della luce» sottolinea Pierluigi Bonora, promotore di FORUMAutoMotive. «Gli operatori del settore sono sempre più chiamati a rivedere le loro strategie, magari messe a punto solo pochi anni fa, per adattarle alla nuova realtà. È una grande sfida che può favorire nuove partnership all’interno del settore, allargando la collaborazione anche a forze esterne. Tutto il mondo della mobilita è in fermento, tra alimentazioni alternative, guida autonoma e condivisione. Questo studio ci offre lo stato dell’arte del cambiamento in corso».

Cambiamento e costante evoluzione sembrano i trend da seguire anche per Stefano Domenicali, chairman e CEO di Automobili Lamborghini premiato proprio oggi come Personaggio del 2018 durante il FORUMAutoMotive: «Anche il segmento delle vetture supersportive verrà attraversato da questa tecnologia, ma non da subito. Come Lamborghini, abbiamo definito una roadmap che passa dalla ibridizzazione come step intermedio, pur nella conservazione dei nostri potenti motori aspirati, il V12 in primis. Dobbiamo trovare la coerenza dell’aspetto emozionale con l’approccio elettrico, senza smarrire il sound, tanto amato dagli automobilisti delle nostre auto».

Spunti interessanti sono sorti anche da un dibattito molto atteso dal pubblico dell’evento che riguardava il futuro della mobilità dell’avvenire. Fabio De Rossi, vicedirettore di Quattroruote e in questo caso moderatore del dibattito ha potuto contare sull’apporto di diversi ospiti, ognuno dei quali con specifiche competenze sul tema delle quattro e delle due ruote. I motori Diesel saranno destinati a scomparire? Se da più parti arrivano segnali che ne annunciano l’imminente funerale, gli esperti sono di parere opposto, aiutati da dati e numeri. Opinioni ben supportate, ma sfortunatamente per tutti noi, si sono autobilanciate eliminandosi a vicenda. Così, abbiamo certamente più dati, ma sfortunatamente rimaniamo con lo stesso dubbio di prima.

Altro tema discusso è quello delle due ruote, monitorato costantemente da Confindustria Ancma, come testimoniato da Pier Francesco Caliari: «Le due ruote saranno fondamentali nel futuro, anche se non dovranno vedersela con i problemi legati a diesel e guida autonoma. A pedali o a motore, sono sempre più indispensabili in città, come alternativa o complemento ai mezzi pubblici. La crescita di utenti a due ruote è constante in 120 città italiane, ed è la conseguenza naturale di centri privi di parcheggi. Il problema nasce dal fatto che l’Italia è cresciuta con il mito dell’auto come status symbol e le  infrastrutture sono sempre state pensate per le quattro ruote. Invece bisognerà tener conto di moto, bici e soprattutto e-bike». Altro tema analizzato è stato quello dell’elettrico, ma gli esperti sono scettici per una serie di motivi, che vanno oltre ai classici pregiudizi legati a costi, autonomie e infrastrutture. I limiti arrivano prima di tutto dalle batterie al litio, destinate a estinguersi a breve nonostante sia la tecnologia di stoccaggio più evoluta attualmente, per i precari equilibri in termini di costi e tempi di ricarica. Da qui però ne si può trarre conclusione che un sistema di sharing elettrico abbatterebbe notevolmente i costi di gestione per i fruitori, permettendo alla comunità l’utilizzo della tecnologica elettrica, senza pesante carico dell’acquisto e delle spese di gestione.

Molto interessanti anche le testimonianze di alcune tra le donne manager più influenti del settore, che dopo anni di sacrifici hanno conquistato posizioni che fino a qualche anno fa erano concesse solo ed esclusivamente a uomini. Si parla di evoluzione lavorativa e non solo di evoluzione tecnologica? Crediamo di sì, anche perché i dettagli fanno la differenza e se qualcosa è cambiato ai piani alti, allora tutto il settore ne beneficerà. Ad esempio Roberta Zerbi, responsabile Alfa Romeo mercati Emea, che dopo avere ricordato come il suo primo lavoro nell’ambiente sia stato quello di rinnovare l’immagine delle officine, è arrivata alla posizione che ricopre oggi vincendo la concorrenza maschile. «Le generalizzazioni sono limitanti – sostiene – se dovessi dire osservando come lavorano uomini e donne in azienda che cosa gioca a vantaggio delle colleghe, è l’attenzione ai particolari. Quella capacità per mettere in pratica le idee di grandi progetti». Prosegue Lidia Dainelli, direttore comunicazione e membro CDA Jaguar Land Rover Italia, che ricorda invece come sia stata fondamentale «la convinzione in ciò che si vuole realizzare. Ma serve un valore aggiunto, la capacità di prendere decisione, la caparbietà di voler sempre e comunque trovare una soluzione. Alle donne si chiedeva se l’auto era bella, ma siamo in grado di fare molto di più, perché la nostra forza è quella di lavorare fuori dagli schemi, una capacità che non tutti gli uomini hanno». Ovviamente anche su questo aspetto l’Italia dovrà lavorare molto, proprio come sull’evoluzione tecnologica, rispetto agli altri Paesi, soprattutto del Nord Europa, ma sembra proprio che qualcosa stia cambiando, lentamente, certo, ma i primi passi sono stati fatti e sembra proprio che sia nato un nuovo trend.

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