Lode al nettare divino

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cruciani riders

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Non c’è nulla di così straordinario al mondo come l’eiaculazione femminile. Parlo di quella che ogni tanto si accompagna all’orgasmo, ma che non necessariamente coincide con lo stesso. Si chiama squirting, per chi ancora non lo sapesse. Lo scrittore francese Emmanuel Carrère ha raccontato del suo stupore e del suo godimento di fronte a quelle «inondazioni», così le ha chiamate: «Era come se perforassi una diga con la lingua; mi faceva impazzire il momento in cui alla fine la diga cedeva». Una sessuologa molto esperta in materia mi ha spiegato che dentro quel getto copioso e raro, c’è anche un po’ di urina e il muscolo vaginale della donna può essere allenato per produrre questa secrezione. Tanto che, potenzialmente, la platea delle signore in grado di squirtare si aggira intorno al 35-40 per cento. Ergo, la schizzata della femmina può essere naturale ma anche provocata dall’uomo col movimento interno delle dita. Bisogna saperci fare, o metterci della determinazione per arrivare alla fontana. Quando ne parlo con amici o con persone appena conosciute, molti non ne sanno nulla, altri inorridiscono all’idea di questo getto acidulo da ricevere sul corpo o persino in bocca, la maggior parte però ti guarda come un alieno. Molte ragazze se ne vergognano quando vedono le lenzuola imbrattate o perché alcuni maschi, spaventati, non sanno che pesci prendere di fronte a un evento così innaturale e pensano di essere sostituiti nel ruolo di distributori di liquidi. Altri sono semplicemente schifati, ma questi probabilmente schifano il sesso tout court. Poi c’è il caso di un mio caro amico dal nome bizzarro, Asmodeo, il quale ne era diventato praticamente dipendente. Mi raccontò delle sue esperienze, alcune di queste per la verità talmente eccezionali da sembrare inverosimili. Ma non aveva alcun motivo per raccontarmi balle e gli diedi fiducia. Una volta, mi disse, ebbe a che fare con una scrittrice che schizzava talmente forte e lontano che riusciva a raggiungere e macchiare la parete della stanza a diversi metri di distanza. Lei faceva la faccia paonazza quando la sua vagina si gonfiava ed esplodeva, al primo tocco maschile. Finì per frequentarla solo per quella cosa lì. Mentre della pittrice di Marsiglia conosciuta a una festa adorava vedere il lago immenso che si formava nella stanza dopo un’ora di continue emissioni. Di questi avvenimenti era inebriato e sconvolto. Però felice. Io sono dalla parte di Asmodeo, senza se e senza ma. Trattasi di nettare divino.

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